Il 23 maggio 2025, in occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, è andato in onda su TG2 un servizio speciale dedicato a questi straordinari animali e al progetto TartaRescue, il primo rifugio in Italia dedicato alle adozioni consapevoli di tartarughe.
Un momento importante per la sensibilizzazione, che ci riempie di orgoglio, ma che merita anche alcune precisazioni tecniche fondamentali per evitare fraintendimenti.

Qui l’estratto del video.

Alcuni chiarimenti importanti:

Il TartaRescue è un rifugio, non un centro di recupero. Siamo il primo rifugio per tartarughe autorizzato e riconosciuto dall’ASL (Azienda Sanitaria Locale), e operiamo nel pieno rispetto delle normative vigenti. Collaboriamo frequentemente con i Carabinieri CITES, accogliendo anche alcuni esemplari rinvenuti sul territorio e gestiti secondo quanto previsto dalla convenzione. Tuttavia, non siamo un centro di recupero, bensì un luogo dedicato al ricollocamento consapevole e all’adozione etica.

Tutti gli animali accolti hanno regolare documentazione.
Ogni tartaruga ospitata al TartaRescue è provvista dei documenti richiesti dalla legge. Non accogliamo esemplari in condizioni irregolari o fuori dai limiti normativi. Rimane però fondamentale il nostro ruolo nella gestione degli animali abbandonati o ceduti da privati disaffezionati, in un contesto di tutela e responsabilità.

Le tartarughe autoctone europee e italiane.
Nel servizio si è parlato delle tartarughe europee, ma è importante sottolineare che in Europa esistono molte specie, e in Italia ne riconosciamo ufficialmente tre principali:

  • Emys orbicularis
  • Testudo hermanni
  • Testudo marginata
    (in realtà le specie italiane sono cinque, considerando le sottospecie e altre classificazioni scientifiche).

La vera minaccia per le tartarughe oggi.
Contrariamente a quanto spesso si crede, la minaccia più grave in Italia non è il traffico illegale, ma la distribuzione massiva, incontrollata e poco etica di questi animali, senza il rispetto delle loro esigenze etologiche. Questo approccio ha creato negli anni una vera emergenza gestionale e ambientale.

Una nota doverosa

Ci teniamo a precisare che APAE APS, il progetto TartaRescue e i suoi volontari non possono essere ritenuti responsabili delle affermazioni fatte nel servizio TG2. Alcune dichiarazioni dei giornalisti RAI possono risultare inesatte o fuorvianti, e non ci sono state sottoposte per revisione prima della messa in onda. Ogni responsabilità in merito ai contenuti diffusi spetta esclusivamente a chi li ha elaborati.

Grazie a tutti coloro che ci seguono e che ogni giorno scelgono di agire in modo etico per il benessere delle tartarughe. Continuiamo a costruire insieme un futuro migliore per loro.

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