
Dal 2015 ad oggi è estremamente facile per le persone comprare un animale esotico. Le sempre più numerose fiere di rettili itineranti e i negozi che vendono animali esotici svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione di questi pet esotici.
È il caso della Centrochelys sulcata (conosciuta dai meno esperti con la vecchia nomenclatura Geochelone), una delle protagoniste di una diffusione indiscriminata governata dal profitto, complice di una normativa preventiva inesistente che si ripercuote sulla salute degli individui in cattività e sull’elevata richiesta di ricollocamento degli esemplari adulti.

Contesto: perché i commercianti vendono le Centrochelys sulcata e come hanno fatto a diventare così popolari tra le persone
Questa specie è estremamente appetibile per i commercianti di rettili per diversi fattori legati alla semplicità del commercio in materia di norme CITES.
Essendo in Allegato B, non richiede l’inserimento del microchip o dei documenti gialli, e dunque può essere immessa nel mercato degli animali esotici fin da poche settimane dalla nascita.
Inoltre C. sulcata si riproduce a ritmi molto elevati, depone fino a 30 uova all’anno per ogni femmina, causando un abbassamento del prezzo di mercato che varia dai 40 agli 80 euro per un baby.
Questo rende la tartaruga gigante africana estremamente accessibile a tutti i portafogli.
Recenti studi scientifici hanno dimostrato che le persone tendono a legarsi maggiormente alle tartarughe terrestri quando ne condividono gli spazi in casa. Inoltre C. sulcata attiva diversi meccanismi empatici nell’essere umano, che la percepisce come tenero animale preistorico e affettuoso.

Perché la Centrochelys sulcata non è compatibile con la vita in appartamento e con lo stile di vita della maggior parte degli Italiani
Dimenticatevi la dolce tartaruga gigante africana che conoscete: comprare una C. sulcata senza aver valutato ogni dettaglio è un atto da incoscienti, con gravi conseguenze per l’animale stesso.
- Aspettativa di vita: può vivere fino a 150 anni. L’acquisto di una baby da 50 € è in realtà un impegno familiare per almeno due generazioni.
- Obbligo di giardino e serra riscaldata: no ad appartamenti, terrazzi o terrari. Questa specie non effettua letargo e necessita di ampie aree esterne e di una serra riscaldata per l’inverno.
- Alimentazione: erbivora, passa la giornata a mangiare erba secca. In natura scava buche fino a 3 metri per termoregolarsi.
In appartamento mostra deformazioni del carapace, letargia, crescita anomala, e problemi metabolici.

Costruire una serra invernale adatta a due adulti costa tra 1.500 e 3.500 €, con 800-1.200 € a stagione per il riscaldamento e l’illuminazione UVB.
Capite quindi quanto C. sulcata sia un animale difficile da gestire per chi vive in città o ha redditi bassi.
Deiezioni: Una gestione in appartamento sarebbe comunque non rispettosa delle norme igienico sanitarie: C. sulcata produce giornalmente feci consistenti e quantità di urati considerevoli, spesso trascinandole lungo il percorso in cui cammina, rendendo così un pavimento casalingo liscio una lettiera permanente.

Stazza e territorialità: La stazza e i movimenti della sulcata causano lo schiacciamento dell’erba e il danneggiamento dell’ambiente. I maschi sono territoriali e possono attaccare altri animali, mobili, veicoli e persone.
Durante gli attacchi, caricano con il rostro anteriore, provocando danni a porte, muri e oggetti vari.
È quindi sconsigliata la gestione in spazi condivisi o non sorvegliati.
Durante gli attacchi i maschi di sulcata caricano tutto il loro peso sulla parte anteriore del carapace dove è posizionato il rostro. Il rostro viene quindi spinto prepotentemente verso l’oggetto selezionato causandone il ribaltamento (nel migliore dei casi) o la distruzione.
Un maschio di sulcata è in grado di arrecare seri danni a porte e muri, è dunque estremamente sconsigliata la loro gestione in spazi non sorvegliati e condivisi con altri animali o persone.

Perché ve ne parliamo?
1 – Salvo gravi motivi di salute quando si compra/adotta un animale lo si dovrebbe sempre fare con l’obiettivo di vivere insieme fino all’ultimo giorno. Senza quindi logiche di profitto o cessioni quando la sua gestione diventa un problema.
2 – “Quando cresce cerco qualcuno a cui darla, magari uno zoo”
Questo non funziona, i parchi zoologici sono parchi adibiti perlopiù alla conservazione di specie a rischio estinzione, non sono rifugi e non dovrebbero svolgere il ruolo sociale di “discarica” di pet esotici . Questo per svariate motivazioni, tra le principali:
- Deresponsabilizzazione della popolazione: che vedendo nei parchi zoologici la possibilità di “donare” (termine vomitevole) il proprio pet, potrebbero agire con estrema stupidità facendo acquisti massivi poco coscienziosi ai danni indiretti della conservazione.
- Liste di surplus: Le liste di surplus sono liste in cui vengono inseriti gli animali che uno zoo non può più tenere e per cui si chiede quindi lo spostamento in altre strutture. Queste liste però restano spesso piene e gli esemplari non trovano nuova collocazione, soprattutto per specie come C. sulcata di difficile gestione (spazi ampi interni riscaldati, esemplari incompatibili con la vita in gruppo…) di cui la maggior parte degli zoo italiani è già sovraffollata a causa dei continui affidamenti e sequestri da parte delle autorità.

La detenzione in cattività senza le giuste strutture e competenze causa danni irreversibili
Quello che per voi è “compro la tartarughina a mio figlio” per C. sulcata si trasforma facilmente in deformità al carapace irreversibili con danni al sistema metabolico e scheletrico che oltre a causare dolore e modifiche alla normale attività, troppo spesso portano a morti improvvise e a serie complicazioni agli organi interni in fase adulta.

Il triste commercio degli esemplari adulti
Salvo vincoli da parte delle associazioni per le adozioni. Quando una C. sulcata adulta viene ceduta a privati o aziende spesso entra in un loop di esposizione alle fiere per essere venduta senza nessuna garanzia che l’acquirente la tenga a vita. Il rischio è che i soggetti passino numerosi proprietari nel corso della loro vita. C. sulcata è molto abitudinaria e si lega al luogo in cui vive e ai keeper.
Pet d’affezione complicato o animale da reddito?
Troppo spesso il nostro team ascolta frasi come “le ho comprate per farle crescere, poi da adulte le vendo e mi faccio i soldi” oppure “ avete un maschio? mi serve una femmina per riprodurle”. L’allevamento professionale di C. sulcata è protetto dalla normativa CITES che ne identifica la sua presenza in occidente come di rilevanza sul lungo termine al fine conservativo. Non è l’allevamento di per se ad essere oggetto del discorso, ma le pratiche che vedono questa specie oggetto di vendite commerciali e distribuzioni massive al solo scopo di profitto senza una reale strategia scientifica e di riproduzione e commercio che garantisca nella maggior parte dei casi un binomio funzionale.

Come aiutare le Centrochelys sulcata:
- Non comprarla in fiere o negozi se non puoi garantirle una vita intera di benessere.
- Educa i bambini a scegliere pet in base alle proprie possibilità.
- Ricorda: una sulcata è per la vita.
- Valuta con spirito critico chi sostieni con i tuoi acquisti.
- Se decidi di prenderla, rivolgiti a un allevatore professionista o adottala da una struttura autorizzata.
- Prepara l’habitat estivo e invernale in anticipo e chiedi aiuto ai professionisti.
Qualsiasi progetto di adozione di C. sulcata deve tener conto dei costi di gestione, delle esigenze etologiche e del riscaldamento invernale.
Ad oggi, aumentare la consapevolezza è l’arma più efficace per proteggerle.